TABBY


Questa è Tabby sui tetti di Via Gallucci a Modena. Era amata da tutto il quartiere, conosceva tutti e tutti conoscevano lei. Si infilava in ogni portone aperto per arrivare fin su nei solai e da lì entrare nelle case, farsi coccolare dai bambini che vi abitavano e portare allegria ovunque apparisse. Aveva anche il suo posto fisso all’Hotel Canal Grande dove era solita andare nella bella stagione. Si sistemava in una poltrona in terrazza, nel bellissimo giardino interno ed era benvoluta pure dagli Ospiti. Un giorno mi raccontarono che una signora le aveva addirittura offerto una brioche che lei aveva elegantemente accettato. Ho raccontato il suo arrivo in famiglia con la storia di Ronin e poi ebbe un ruolo speciale anche con l’arrivo di Tainer. Un giorno infine, anima irrequieta, si perse e raccontai come riuscii a trovarla scrivendo una storia tutta per lei sul sito dell’Associazione Animali Persi e Ritrovati: Tabby.


Era speciale perché seppure fosse poco "casalinga" e avesse la necessità di assentarsi anche per svariati giorni di fila, sapeva come farsi apprezzare. Divenne molto più domestica con l’arrivo di Tainer, forse pensando che fosse venuto il tempo di essere più presente in casa per non perdere il suo posto.


Fu uccisa il 9 luglio 2010, ad appena 7 anni di vita, pochi mesi dopo che ci eravamo trasferiti in campagna e che avesse finalmente trovato un mondo nuovo dove sfogare la sua natura intraprendente. Mi rimane il dolore della sua assenza e l’incubo di come possano essere stati gli ultimi istanti tremendi della sua vita mentre me la ammazzavano. Ci ho messo anni per capire come fossero andate le cose e non c'è giorno in cui non mi si inumidiscano gli occhi quando penso a Lei e agli altri che non ci sono più. In ricordo di lei e dei miei altri quattro gatti (Ginseng, JJ, Missi e Sofia) che hanno tutti dovuto subire una morte feroce - il pensiero torna più spesso ed è una ferita che non si chiuderà mai... e mi rimbomba nelle orecchie il tono rassicurante della persona che avrei scoperto molto tempo dopo essere probabilmente stata il suo carnefice che, mentre la cercavo, mi disse: “è così simpatica, la chiamo di sicuro qualora la vedessi”.


La stessa persona che mi rise in faccia quando a fine agosto del 2017 mi incontrò dopo essere venuta a sapere che mi stavo separando e che a breve sarei andata via da dove vivevo. Lasciando finalmente libero il campo a dei criminali nonostante la denucia sporta in Questura e il servizio andato in onda anche al telegiornale.


Adesso sono a Solitaire e qui sembra che non ci sia nessuno che voglia farci del male. Per certi versi mi spiace non avere preso certe decisioni importanti ben prima. L’avessi fatto, quelli che ho amato e che non ci sono più perché uccisi per morte violenta, sarebbero tutti qui con me a godersi la vita. È per quello che quando conto gli attuali 9 gatti, dico che sono pochi: sento la mancanza di quelli che hanno tolto alla loro vita, ai loro affetti e a me. Ma purtroppo certe decisioni vanno ponderate e non sempre è possibile capirne appieno tutti i risvolti e tutte le possibili conseguenze.


Solitaire - Febbraio 2018