SILVIA


Un giorno feci visita a una coppia di cari amici a Modena. Invece di accogliermi in salotto, ci accomodammo in una stanza che non conoscevo.


Con mio grande stupore scoprii che oltre ai bei arredi, in quella camera si trovava anche un acquario in cui nuotavano, decisamente troppo strette e senza alcun diversivo, tre magnifiche carpe.


L'incontro fu piacevole come sempre e quando chiesi di quei pesci dei quali nulla sapevo, mi raccontarono che i pesci erano in realtà del figlio che ormai viveva lontano e che al più grande di loro aveva dato il nome "Silvia", in onore della compagna che aveva conosciuto lo stesso giorno in cui aveva pescato il pesce.


Ci volle un po' di tempo e molto lavoro di convincimento ma finalmente venne accolta la mia proposta di traslocare le tre povere creature nel biolago che avevo creato all'Oasi La Martina e che ormai avevo portato a regime da anni.


Fu così che un giorno, dopo una lunga lista di istruzioni e un difficile trasloco dall'acquario in contenitori atti al trasporto, Silvia e gli altri due pesci arrivarono a destinazione. Iniziai con un mestolo a versare l'acqua dello stagno dentro al contenitore in cui nuotava impaurita Silvia. Ogni 5 minuti una mestolata per abituarla all'acqua nuova e per scrutare qualsiasi minuscolo sintomo che potesse far percepire il suo grado di malessere e quindi interrompere la procedura di ambientamento.


Quando decisi che era venuto il grande momento, ossia dopo ca. 45 minuti e dopo che oramai metà dell'acqua in cui nuotava era costituita da acqua del biolago, Silvia capì che stava finalmente tornando verso la libertà perché l'acqua alla quale la stavo ambientando ne era satura! 


Come toccò l'acqua della nuova casa fece un salto in aria, una vera e propria capriola di felicità per poi lasciarsi accogliere dai tanti pesci rossi che stavano aspettando di capire cosa stesse succedendo. Nelle vicinanze c'era anche Dior di cui sapevo che era un maschio e grazie alla strofinata di guance che diede a Silvia in segno di benvenuto, ebbi certezza che fosse proprio una femmina.


Silvia si inabissò brevemente per riemergere e poi nuotare lungo il perimetro in esplorazione. Nel frattempo sottoposi le altre due carpe allo stesso trattamento di ambientamento e quando fu il momento giusto, liberai anche loro. Si immersero subito per farsi vedere solo dopo qualche ora, avendo preferito andare in avanscoperta ad esplorare il fondale.


È gratificante fare felice qualcuno nel rispetto della propria natura!


Solitaire - Marzo 2018