LILLO, KIRA e TOMMY


Erano stati tratti in salvo da una ragazzina che li aveva tolti dalle grinfie di un vicino cattivo. Nonostante la famiglia della giovane fosse facoltosa e disponesse di spazi adatti, mancavano però altre condizioni necessarie al benessere dei gattini.


Così, nonostante fossero accuditi amorevolmente, alla fine arrivarono da me sperando per un tempo molto lungo di poter comunque tornare a casa. Per scongiurare pericoli, non avevo concesso loro la libera uscita ma, dopo ennesimi rimandi e intuendo che ormai mi erano stati rifilati altri tre gatti, li lasciai finalmente uscire alla scoperta del mondo esterno e con molta fatica riuscii a inserirli nel gruppo dei miei mici. L'avessi saputo prima sarebbe stato meglio per tutti perché ci impiegai un bel po' a farli andare d'accordo con i nuovi "cugini".


Lillo, il primo a sinistra, è il più manuseto e gentile di tutti.

Kira, impiegò anni ad imparare a tollerare la presenza degli altri gatti e ancora oggi si rifiuta categoricamente di usare la lettiera (se non per le feci)...

Tommy purtroppo morì di leucemia il 31 dicembre 2015. Un giorno di settembre, invece di mangiare come di consueto dalla ciotola, inizò a leccare il muro dei mattoni a vista. Non c'era segno più inequivocabile che c'era qualcosa che non andava e che la situazione era grave.


Corsi dal veterinario per una prima batteria di esami. Poi un intervento chirurgico. Mi misi in sala d'attesa a pregare ed aspettare dopo avere chiesto di essere informata su quanto fosse stato trovato prima di asportare eventuali tessuti. Così fu e il verdetto non fu dei migliori, anzi: una infiammazione molto estesa nella cavità addominale. Chiesi che venissero fatte seduta stante delle biopsie ma di "chiudere" il gatto senza fare altro.


Mi misi pure a litigare col veterinario che mi voleva convincere della necessità di asportare tutto quel tessuto infiammato che sicuramente era il focolaio di quella strana infezione. Mi impuntai. Perché se l'esito della biopsia fosse stato negativo, si sarebbe potuto intervenire con maggiore cognizione di causa in un momento successivo. Se l'esito fosse stato positivo, il gatto era spacciato comunque, operarlo assolutamente inutile, ancorpiù crudele sottoporlo a un intervento devastante. Ma il veterinario ci avrebbe guadagnato subito e ben di più che non per una "semplice" biopsia.


L'esito fu positivo e dalla rabbia mi misi a cercare un nuovo ambulatorio veterinario dove poter fare assistere Tommy in quello che gli rimaneva da vivere...


Furono doppiamente onesti perché oltre a confermarmi che non aveva scampo, mi dissero anche che una pesantissima chemioterapia sarebbe stata perfettamente inutile.


È stato un grande dispiacere, era giovane ancora, appena sette anni.


Ciao, Tommy! Kira e Lillo sono ancora con me, stanno bene e ci manchi. Continua a vegliare su di noi. Ti voglio bene.


Solitaire - Marzo 2018