KETTY e RED


Nel 2012 la bassa emiliana venne scossa da due terremoti che non verranno più dimenticati.


Eravamo tutti sconcertati. Il primo colpo arrivò di mattino alle 9. Attraverso la vetrata del Salone Grande de L'Oasi La Martina, sentii le bestemmie di Silvano che, insieme a Cicci, era venuto a sistemare il marciapiede attorno a casa. Tranne che per la bocca era rimastro impietrito e, vedendomi da fuori, sperava che riuscissi a scappare per tempo all'esterno. Cosa non facile se stai lavorando col portatile sulle ginocchia e hai un congruo numero di animali tutti acciambellati attorno a te. Non dimenticherò mai nemmeno lo scricchiolio che fece la vetrata senza infrangersi.


AL secondo colpo, verso le 13, ero fuori in giardino. Improvvisamente vidi ondeggiare i massicci pilastri all'ingresso del carraio e la vigna che sembrava essere malferma, quasi galleggiare verso l'alto. Era appena passata l'onda del terremoto. Cicci che lavorava in ginocchio, a posteriori raccontò di volersi alzare ma che con le mani non era riuscito a trovare la casa a cui aggrapparsi. 


Nelle settimane successive mi misi di giorno a lavorare nel pollaio per avere una più agevole via di fuga e con un bicchiere d'acqua sul tavolo. Dopo un'esperienza del genere si inizia inevitabilemte a soffrire di paranoie e sapevo di dover correre all'aperto unicamente se l'acqua nel bicchiere iniziava a tremare.


Reduci dall'esperienza del terremoto a L'Aquila, sapevo che avrebbero potuto esserci proprietari di animali residenti nelle zone più colpite che, privi ormai della casa, non avrebbero avuto per molto tempo la possibilità di occuparsi delle loro bestiole.


Così organizzai con l'Associazione da me ideata, Animali Persi e Ritrovati, una rete di persone disponibili ad ospitare a titolo gratuito e a tempo indeterminato gli animali di famiglie bisognose nella zona più colpita. 


Per fare da apripista mi resi disponibile ad adottarne temperoneamente anch'io e così andammo a fare visita a una famiglia che aveva richiesto il nostro intervento.


Ketty e Red erano stati trasferiti con i loro umani in un campo allestito dalla protezione civile. Solo che ben presto, causa il nervosismo generale e la solita intolleranza, la famiglia era stata messa sotto pressione da alcuni altri occupanti del campo che non accettavano la presenza dei due cani.


Red si divertiva come un matto, era ancora un cucciolo e tutta quella baldoria gli piaceva assai. Ketty era sfinita, terrorizzata e non scherzo se dico che aveva le occhiaie.


Comunque sia, li portai a casa e dopo moltissimo tempo  (ca. un anno) fu chiaro che non avrebbero mai avuto la possibilità di tornare a casa loro, seppure in tutto quel periodo fossi rimasta in contatto con i proprietari per aggiornarli sulle loro condizioni.


Col benestare della famiglia trovai per Red, che nel frattempo aveva assunto quasi la stazza e la fisionomia di un Bernese, una ottima adozione della quale parlo nella storia dedicata a Tainer. Ketty rimase, invece, con noi, dopo un po' me la intestai regolarmente e anche lei, come tutti gli altri animali, l'ho poi portata con me a Solitaire quando decisi di separarmi dal mio compagno.


Fedele alla sua natura di piccolo Volpino, è una vigile sentinella di guardia e, quindi, una gran "abbaiona" ma è dolce e allo stesso tempo un bel peperino quando c'è da difendersi.


Solitaire - Febbraio 2018


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Nel frattempo siamo tornati all'Oasi La Martina, sia e Ketty che a me sono considerevolmente diminuite le occhiaie e siamo in serena attesa del Natale!

Oasi La Martina - Dicembre 2018