AGEUSIA, ANOSMIA e CACOSMIA

Nel gennaio 2017 una tremenda influenza mi costrinse a letto per alcuni giorni e nelle settimane successive non mi resi conto che stavo perdendo la capacità di sentire i sapori (ageusia) e gli odori (anosmia). Solitamente sono robusta e sana come un pesce e le rare volte che prendo un'aspirina mi sento come se mi avessero dato una pozione miracolosa, un vero toccasana e quindi non avevo dato peso a quella che sembrava una banale influenza!


Iniziare a rendermi conto che avevo perso queste capacità sensoriali fu un processo solo graduale, assolutamente non improvviso e quando poi verso aprile, subentrò anche la cacosmia, ossia la percezione di sentire odori fetidi, ammetto che fu una bella botta. In quel periodo conducevo ancora la rubrica di cucina di Su la Zampa/TRC e fu un periodo difficilissimo perché praticamente ho creato e cucinato ricette perfettamente riuscite ma cucinate andando unicamente "a memoria". 


Le uniche sensazioni che riuscivo a percepire erano dolce, salato, amaro, aspro, piccante. STOP.


Quando finalmente andai dal medico a luglio, era ormai troppo tardi ed è una delle poche volte che rimpiango di non essermi fatta visitare prima. Le note legate alle preparazioni dolci, nel mio naso puzzavano disgustosamente di un falso aroma vaniglia, tutto il resto lo sentivo completamente distorto, oppure non lo sentivo affatto. Per non parlare del vino. Anche se mi trovavo in luoghi in cui non avrei dovuto sentire odori, o solo odori di un certo tipo, ne sentivo altri ed erano tutti completamente falsati.


Anzi, c'erano momenti in cui sentivo improvvisamente delle puzze tremende e solo dopo altri mesi ancora mi resi conto che il mio naso stava probabilmente cercando disperatamente di fare una sorta di reset e che quello che percepivo erano delle sensazioni "fantasma" ossia di odori che manco cerano. 


Mi ricordo ancora le volte che mentre guidavo, abbassavo il finestrino in aperta campagna nella speranza di sentire il profumo dei campi, del verde, dei raccolti, della pioggia, dell'autunno, dell'erba tagliata di fresco... niente... oppure solo orride puzze non riconducibili a nessun odore a me noto.


Non è per questo che ho interrotto le trasmissioni televisive, perché appunto, usando memoria gustativa e fantasia sono andata avanti e tutte le ricette, fino all'ultima inclusa, sono state un successo ma è stato comunque invalidante. A volte addirittura pericoloso perché non mi rendevo conto delle esalazioni provocate da vernici e altre sostanze tossiche.


A fine giugno e dopo una ecografia delle basse vie nasali, mi consigliarono di prendere della vitamina B e di fare inalazioni di acido ialuronico. Sono riuscita a prendere la prima ma non sono riuscita a fare le inalazioni.


Verso ottobre le manifestazioni hanno iniziato lentissimamente a migliorare. Volutamente sono tornata ai fornelli per prepararmi le cose più disparate da mangiare per capire se stavo "recuperando". Così è stato! Non dimenticherò mai quando fui in grado di percepire nuovamente l'odore dello zafferano.


Scrivo tutto questo perché può sembrare di poco conto trovarsi improvvisamente senza capacità gustative e olfattive e sicuramente ci sono mali peggiori ma chi ci passa, sa cosa si prova. Così queste righe sono dedicate a coloro ai quali il mio resoconto forse può tornare utile e fare coraggio.


Dopo un anno abbondante sono di nuovo in grado di percepire quasi tutti i sapori. Faccio ancora fatica a sentire il profumo e il gusto delle aromatiche così come quello di alcune spezie e delle agliacee. Intanto ho però imparato a fare nuove associazioni: se sento un certo odore "matto", so che è quello della cipolla e non dell'aglio. Come usare una lingua diversa per esprimere lo stesso concetto. Finalmente è scomparsa la puzza di vaniglia che attenagliava qualsiasi preparazione dolce ma mi mancano ancora all'appello tutte le note floreali. Spero un giorno di poter sentire di nuovo il profumo delle rose ma almeno sono tornata a "sentire" il resto.

Solitaire - Marzo 2018

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Evviva, da alcuni mesi riesco a sentire correttamente il profumo del rosmarino e quando è molto, molto intenso, anche quello delle rose! Chi mi fa visita nella stagione giusta, è quasi frastornato dal profumo - mentre io mi devo avvicinare ai singoli fiori ed annusarli ma almeno riesco a percepirlo. Manca all'appello ancora l'odore della candeggina che percepisco in modo debole, mentre manca del tutto la capacità di sentire l'odore di vernici/pittura fresca. Di pari passo è andata migliorando anche la capacità gustativa. Quello che ho anche notato è che questa condizione non è stabile. Ci sono giornate in cui certi odori non li sento affatto, mentre riesco a riconoscerli dopo che è passato di nuovo un po' di tempo. In ogni modo è passata definitivamente la cacosmia.

Oasi La Martina - Ottobre 2018
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Siamo in tempi di Covid-19, a malapena usciti dalla prima ondata della pandemia e in attesa che si manifesti la seconda... Anche di recente sono stata contattata da persone che si sono ritrovate senza capacità olfattive oppure non più in grado di percepire correttamente sapori e profumi.
Oltre a quanto sopra volevo dare qualche consiglio perché dalle domande che mi vengono fatte, mi sono resa che c'è un grande bisogno di risposte, difficilmente reperibili anche in ambito medico.

Quindi: cercate di evitare di annusare sostanze che potrebbero mettere definitivamente a repentaglio le Vostre capacità olfattive. Evitate di capire se siete in grado di sentire la candeggina, l'ammoniaca, l'odore del fumo di sigaretta, vernici, solventi, il gas... se tutto va bene,
tornerete in grado di percepirli ma fintanto che siete preda dei sintomi descritti sopra: EVITATE di voler diventare dei Segugi!  Al Vostro
naso ora dovete mettere il "cappottino" perché è convalescente!  "Sniffare" adesso sostanze tossiche non serve a nulla. Nella migliore delle ipotesi Vi verrà un pesante mal di testa ma avrete compromesso la ripresa delle cellule deputate all'olfatto. Unica eccezione vale per il gas ma per quello esistono appositi rilevatori/sensori facilmente reperibili in commercio.

Di pari passo non impazzite nel cercare di capire/individuare l'origine delle "puzze": non ci sono! Sono fantasmi, spettri che non esistono e non c'è nulla che li sprigioni!

Cercate di evitare di mangiare cibi caldi. Preferite preparazioni a temperatura ambiente o fredde.
Il calore aiuta a sprigionare più facilmente le molecole odorose mentre il freddo ne riduce la mobilità - di conseguenza i cibi freddi profumano/hanno meno sapore di quelli caldi. Il freddo "anestetizza"  per sua natura, quindi andate di gelato - insieme a qualsiasi preparazione, salata o dolce che sia e che riesca ad essere di Vostro gradimento - carpacci, insalate, formaggi (blandi...), pane, pasta/riso freddi in insalata. Qui trovate anche la mia variante personale del Gazpacho.

Sempre su questa "falsa riga" date la preferenza a frutta gustosa da fredda come angurie e meloni e preferite vini bianchi che si bevono freddi ed evitate i vini rossi. Tornerà il tempo per accompagnarci il bollito, Ve lo auguro di cuore! ;-)

Di conseguenza: meglio evitare la birra (se non bella fredda) ma anche i vini bianchi aromatici. Niente Gewürztraminer, Lugana, Sauvignon, Viognier. Vi rifarete più in là ma, soprattutto se siete ancora schiavi della cacosmia, è meglio evitare.
Oasi La Martina - Luglio 2020 
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Avevo pubblicato a luglio le righe sovrastanti ma non avrei mai immaginato che nei due mesi successivi avrei notato repentini quanto importanti miglioramenti.

A metà agosto ho riconosciuto l’odore di uno dei miei profumi preferiti indossato da un’altra persona. Quando l’ho percepito, non ci potevo credere! Poche settimane prima avevo fatto l’ennesima deludente prova: al mio naso continuava ad essere irriconoscibile, poi ad agosto questa sorpresa! Dopo il riconoscimento tramite terzi sono corsa a prendere il mio flacone ed era proprio lui! A fine agosto sono, inoltre, stata in grado di riconoscere il profumo di caffè da un pacchetto appena aperto.


Verso metà settembre un ulteriore recupero: sono entrata casualmente nell’androne di un condominio nel quale ho percepito subito e distintamente quanto fosse impregnato del disgustoso odore di fumo (sigarette) che dal 2017 non riuscivo più a percepire. Quanto sono stata contenta… perché si impara ad accontentarsi anche di questi “recuperi”!


Coincidenza vuole mi ero recata in questo condominio per fare visita ad una anziana signora che una decina di anni fa aveva a sua volta perso l’olfatto… dopo un intervento al colon!!! Lei sta recuperando le facoltà olfattive solo ora. Mi chiedo cosa sia stato “toccato” dieci anni fa per provocare un trauma così grave e impensabile. Dal colon al naso ci passano intestino, stomaco ed esofago (oltre che una testa intera)!


Ancora non sento l’odore delle vernici (non importa se ad acqua o a base di solventi) e nemmeno quello degli zampironi. Mi piacevano così tanto! Sto usando da mesi un detergente per pavimenti che in tutto questo periodo emanava un intenso profumo di caramello mentre da settembre finalmente percepisco note floreali e dopo alcuni giorni questa nota è diventata sempre più complessa, ricca e diversificata…


Deduzione mia: per percepire correttamente gli odori (e quindi i sapori) ci vuole una quantità adeguata di cellule (o di un mix di cellule). Senza una determinata quantità e qualità, lo stock di cellule eventualmente rimaste dopo emergenze come quelle sin qui descritte (influenza/intervento clinico) non sono in grado di veicolare al cervello quelle informazioni corrette e potenti a sufficienza da trasformare questi segnali in un messaggio di ritorno corretto, univoco e sufficientemente ampio da essere comprensibile/percepibile atto a  comunicare: “sento l’odore di…”.


Chi capita qua per caso sorriderà alla prossima affermazione: finalmente sento e riconosco anche l’odore del letame. Quando vivi in campagna come la sottoscritta, vivi anche di odori!


Confrontandomi con persone con le stesse problematiche ma provocate da Covid-19, ho notato una certa instabilità olfattiva in questi ultimi. Il mio recupero è stato definitivo – caso mai risulta altalenante l’intensità in cui percepisco un certo profumo/odore dopo averlo finalmente recuperato. In una coppia che ho conosciuto questa estate a fronte di questo mio intervento online, la situazione sembra meno certa: odori “recuperati” sono poi nuovamente svaniti per riapparire nuovamente dopo un po’. In compenso il loro recupero è stato molto più veloce del mio.


Tempi di attesa: da mezzo anno a una mezza eternità perché il “subito” è un vizio dei tempi moderni che bisogna imparare a saper perdere… Ci vogliono pazienza, vitamine e sufficiente tenacia per continuare sperare.

Oasi La Martina – Novembre 2020