STORIA DI UN RATTONZOLO
Ormai erano passate alcune settimane da quando avevo catturato quello che pensavo fosse l'ultimo giovane ratto rimasto in cantina.
Leggeri fruscii e passetti furtivi mi convinsero che quanto percepivo non erano però né fantasmi, né uno scherzo dei miei miserabili acufeni.
Solo che erano settimane dure. Non c'era margine per armare la trappola e, soprattutto, non ce n'era per traslocare la bestiola catturata in una nuova dimora...
Così era passato il tempo: io a stare dietro alle mie urgenze, il rattonzolo a sbocconcellare le ultime provviste rimaste. Dopo un po' mi resi conto che ne percepivo la presenza ormai solo ogni tre giorni ed era sempre più flebile.
Ne avevo catturati e traslocati vivi una cinquina dopo che la loro mamma a fine estate aveva trovato la finestra aperta e così un posto sicuro e all'insaputa di tutti dove mettere al mondo i figli. Lei fu l'ultima che uccisi (di danni in giardino negli anni precedenti i ratti ne avevano fatti tanti, troppi) prima di convincermi a utilizzare la trappola per catturare l'intera nidiata ma lasciandola viva. Non potevo fare morire proprio l'ultimo...
Così ieri sera, col rimorso che fosse sfinito se non addirittura morto di stenti, ho messo due gherigli di noce in bella vista sul congelatore in cantina lasciando la trappola sempre disinnescata. Heureka: stamattina i gherigli erano spariti! Non ci è voluto molto che apparecchiassi la mensa: quattro nocciole, una ciotolina d'acqua fresca (bere fa bene, lo dice anche il medico!) e del prosciutto tagliato come si deve con l'affettatrice, vuoi mettere? Perché ho deciso: se anche lo catturassi adesso, sarebbe troppo deperito per resistere ai rigori invernali dopo essersi nutrito di sugheri (i tappi delle bottiglie) e di plastica (le guarnizioni delle bottiglie per l'acqua). Lui non lo sa ma adesso verrà nutrito e dissetato fino a quando si sarà ripreso. Poi armerò la trappola e solo allora e spero in salute, ben grassottello e con temperature più miti, anche lui verrà liberato in un luogo sicuro, con una mela e una ciotola di granaglie in dote. Non dimenticherà mai questo luogo ma mai rimpiangerà di avere ricevuto lui la libertà in dono ed io un sorriso al suo ricordo.
Stiolo di San Martino in Rio (RE), 25 Dicembre 2024
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